LA GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILITÀ
La sostenibilità è parte integrante dei processi aziendali, un’integrazione resa possibile grazie a processi strutturati, a partire dall’analisi del contesto e dei macro-trend, che ci consente di valutare le sfide economiche, sociali e ambientali, analizzando i rischi associati e cogliendone le opportunità, per comprendere il contesto in cui operiamo e supportare la nostra crescita e il nostro percorso verso un progresso sostenibile. L’analisi del contesto risulta dunque un’informazione cruciale per l’identificazione degli impatti effettivi e potenziali associati alle nostre attività, così come un elemento guida nella definizione e pianificazione dei nostri target a breve, medio e lungo periodo, che si concretizzano nella realizzazione di specifiche azioni e nello sviluppo di progetti e iniziative a sostegno della nostra strategia di sostenibilità. Tutte le fasi di tale processo fanno leva sul rispetto dei diritti umani quale elemento fondante per perseguire un successo sostenibile.
Il modello organizzativo che ha previsto l’area Sostenibilità all’interno dell’Unità Organizzativa Rapporti Istituzionali, Regolazione e Segreteria Tecnica di Presidenza, garantisce che le tematiche di sostenibilità siano tenute in adeguata considerazione in tutti i processi decisionali aziendali rilevanti. Inoltre, propone all’attenzione del Comitato della Sostenibilità, presieduto dalla Consigliera Rossella Falcone, e successivamente al Consiglio di Amministrazione, il Piano di Sostenibilità, valutando periodicamente il conseguimento degli obiettivi definiti e i temi materiali identificati attraverso lo stakeholder engagement.
I NOSTRI TEMI MATERIALI
Punto di partenza per l’implementazione della strategia di sostenibilità è l’analisi di materialità, essenziale per individuare i temi materiali rilevanti per l’azienda e gli stakeholder.
Con l’entrata in vigore dello standard GRI 3: Material topics 2021 anche il processo di identificazione dei temi materiali e la relativa disclosure di AQP sono stati revisionati.
Le nuove linee guida prevedono che il percorso di individuazione dei temi materiali sia suddiviso in tre fasi: analizzare il contesto, individuare gli impatti positivi e negativi, valutare l’importanza degli impatti individuati.
A partire dall’analisi di contesto all’interno del quale la società opera, sono stati individuati gli impatti attuali e potenziali, negativi e positivi, generati sull’ambiente, le persone (compresi gli impatti sui diritti umani e sulla biodiversità) e la governance.
Nel corso dell’anno è stato sottoposto e approvato da parte del Comitato della Sostenibilità il Piano triennale di engagement che individua e delinea le modalità di coinvolgimento degli stakeholder per il triennio 2023-2025.
Assicurare la pianificazione per il fabbisogno idrico delle Comunità gestite.
Migliorare la qualità delle acque reflue e sistemi di fognatura.
Impoverire le risorse idriche in zone a rischio a causa delle attività aziendali.
Valorizzare le risorse umane in termini di formazione e sviluppo professionale, Potenziare il benessere dei lavoratori, coinvolgendoli in programmi di welfare e strategie aziendali mirate.
Valorizzare le risorse umane in termini di formazione e sviluppo professionale, Potenziare il benessere dei lavoratori, coinvolgendoli in programmi di welfare e strategie aziendali mirate.
Assicurare la qualità del servizio idrico in termini di perdite, manutenzione, sistemi di fognatura, qualità dell’acqua e gestione dei fanghi di depurazione.
Aumentare l’autosufficienza pugliese nella gestione dei fanghi di depurazione e FORSU.
Diffondere i principi di sostenibilità anche alla catena di fornitura adeguandosi alla normativa europea.
Generare danni ambientali e ai lavoratori dei soggetti terzi per mancato monitoraggio dei fornitori.
Incidere sulle emissioni di gas serra per elevati consumi di energia non rinnovabile e inefficienza energetica.
Danneggiare l’ecosistema non incrementando la quantità di rifiuti riciclati o riutilizzati.
Impattare sulla qualità dell’aria tramite emissioni odorigene da attività di depurazione.
Perdere dati sensibili per scarsa sicurezza informatica aziendale.
Danneggiare il sistema economico con comportamenti fraudolenti (evasione, distorsione della concorrenza).
Causare, tramite inadeguato monitoraggio delle procedure e dei luoghi di lavoro, l’incremento di infortuni ai dipendenti.
Discriminare i lavoratori per mancanza di equità nelle pratiche di trattamento e retribuzione.